26 feb 2010


La diversità che arricchisce

Tahar Lamri è uno scrittore algerino nato nel 1958. È in Italia dal 1987. Vive a Ravenna.
Nelle librerie italiane è da poco uscito il libro Nuovo immaginario italiano. Italiani e stranieri a confronto nella letteratura italiana contemporanea(Sinnos 2009). Le autrici sono Maria Cristina Mauceri, che lavora all’università di Sydney, e Maria Grazia Negro, ricercatrice presso l’università di Istanbul.
Il libro fa il punto su vent’anni di letteratura della migrazione in Italia e analizza alcuni testi di scrittori migranti mettendoli a confronto con quelli di autori italiani che hanno affrontato argomenti simili.
“L’impressione”, racconta Maria Grazia Negro, “è che la letteratura italiana, tranne alcune eccezioni, sia ingabbiata nel presente. Fatica a proiettarsi in avanti e a immaginare un’interazione positiva e profonda tra italiani e stranieri. La letteratura migrante, invece, è più ricca di contenuti e più varia nel delineare queste possibilità d’incontro, probabilmente perché non ha dimenticato le difficoltà e le sofferenze dell’emigrazione. La società italiana, invece, ha completamente rimosso questi ricordi, proprio come ha dimenticato il suo passato coloniale”.
Maria Cristina Mauceri è d’accordo: “Gli scrittori italiani spesso non riescono a superare gli stereotipi diffusi dai mezzi d’informazione. Non è un caso se nel nostro libro il capitolo sui clandestini è il più corposo, con due figure che dominano in modo ossessivo l’immaginario italiano: il deviante e la prostituta. Invece i clandestini descritti dagli scrittori migranti sono interessati alla società italiana e hanno voglia di integrarsi, nonostante le difficoltà dell’esperienza migratoria”.
Bisogna precisare, però, che nel 1992 Giulio Angioni ha pubblicato Una ignota compagnia(Il Maestrale), la storia di un vero incontro di scambio e di condivisione. Pochi altri libri italiani sfuggono agli stereotipi legati all’immigrazione.
Un fatto sorprendente se si considera il successo di critica e di pubblico di alcuni romanzi scritti da migranti come La straniera (Bompiani 1999) di Younis Tawfik e Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio (E/O 2006) di Amara Lakhous. Tahar Lamri
Fonte: Internazionale

Leia Mais…

12 feb 2010

Bosnia

Leia Mais…

11 feb 2010

Dissoluzione della ex Jugoslavia

Leia Mais…

Jugoslavia 1991-1999


Leia Mais…

Emeroteca


Leia Mais…

No alla guerra

Leia Mais…

Appunti di diritto


Leia Mais…

4 feb 2010

Incontri

Sabato 13 febbraio 2010, ore 17.00


Incontro sul tema
RELIGIONI E SECOLARIZZAZIONE OGGI: CONFRONTO O SCONTRO ?


Roberta De Monticelli, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
Fulvio Ferrario, Facoltà Valdese di Teologia di Roma
Con “secolarizzazione” s’ intende la progressiva perdita di influenza delle istituzioni religiose e il declino della dimensione del sacro all’interno della società. Questo processo, che ha caratterizzato soprattutto i paesi occidentali in età contemporanea, sarebbe stato determinato – secondo alcune teorie – dallo sviluppo stesso della modernità: proprio il diffondersi del progresso, infatti, avrebbe tolto importanza al mondo religioso. Quanto più avanzano i processi di urbanizzazione, industrializzazione, scolarizzazione, tanto più si riduce l’importanza del sacro.
Secolarizzazione di conseguenza significa anche scristianizzazione, nella misura in cui indica la perdita d’ incidenza delle chiese sugli individui. Eppure, una parte della teologia l’ha letta, al contrario, come inveramento del cristianesimo, come valorizzazione dell’uomo finalmente diventato “adulto” (Bonhoeffer,) richiamato alla sua responsabilità di credente. È stato soprattutto F. Gogarten a sviluppare la convinzione che la secolarizzazione fosse frutto maturo e coerente della fede biblica e cristiana. In questo modo ha rovesciato la tendenza (dominante nelle chiese cristiane) a vedere in essa la radice dei mali che affliggono la chiesa e il mondo contemporaneo.
Tutto bene dunque? Evidentemente no, o almeno non per tutti. Molti cristiani - e le gerarchie ecclesiastiche in particolare - vivono con disagio l'assenza di Dio nella società contemporanea. Tutto all’opposto, i non credenti considerano una liberazione l’allentarsi del vincolo religioso. Il risultato è che il confronto resta difficile, a volte polemico, e si preferisce ignorarsi reciprocamente. Noi invece vogliamo provare a chiederci: è possibile un dialogo fra credenti e non credenti a partire proprio dal tema della secolarizzazione?
Sala attigua alla Libreria Claudiana -Via Francesco Sforza 12/a – 20122 Milano - tel. 02.76.02.15.18
ingresso libero

Leia Mais…