30 giu 2010

G 20





Se da un lato le definizioni del G20 hanno evidenziato l’intervento di mediazione proposto dai singoli paesi, è vero pure che mentre gli Stati Uniti appaiono concentrati  sulla questione della crescita economica evitando che le forti restrizioni fiscali possano limitarla, Germania e Inghilterra che si orientano verso un comune denominatore pongono più l’ accento sul consolidamento dei conti pubblici e sulla crescita sostenibile di lungo periodo.
Il premier britannico Cameron non trova appoggio sulle misure di tassazione alle banche, né viene adottato alcun principio diretto all’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie. Anche se regole rigorose sul capitale delle banche sono state confermate, la loro adozione sarà comunque diluita nel tempo.
Nel documento finale emerge anche l’impegno a concretizzare le riforme delineate nei tempi stabiliti, evidentemente ciò è dovuto anche alle negative valutazioni circa i risultati raggiunti a più di un anno dalla prima iniziativa G20.
Molte delle riforme del sistema finanziario proposte o delle manovre fiscali di consolidamento, sembrano tuttavia avere la particolarità di essere realmente un freno alla ripresa economica e conseguentemente un rallentamento a una risoluzione immediata dalla crisi degli ultimi anni.

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28 giu 2010

Kirghizistan

28/06/2010 08:03
KIRGHIZISTAN
Kirghizistan, la nuova costituzione approvata con oltre il 90% dei voti
Solo l’8% ha votato contro. Per Rosa Otunbayeva è un segno che il Paese è unito ed è l’inizio di una vera democrazia. Ma Medvedev teme nuovi scontri e una crescita dell’estremismo.


Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Con un referendum concluso ieri il Kirghizistan ha adottato una nuova costituzione che dà al parlamento più poteri e riduce quello del presidente. Secondo la leadership provvisoria, i cambiamenti dovrebbero portare più stabilità al Paese, segnato da violenze negli ultimi mesi, dopo la cacciata del presidente Kurmanbek Bakiyev lo scorso aprile.
La Commissione elettorale centrale ha dichiarato oggi che con i voti scrutinati quasi alla totalità, il 90,7% ha sostenuto il cambiamento della costituzione e circa l’8% ha votato contro. I risultati definitivi sono attesi fra uno o due giorni.
Rosa Otunbayeva, presidente ad interim ha esaltato il risultato come l’inizio di “una vera democrazia popolare”, mettendo fine a una gestione del potere “autoritaria e familiare”, tipica dei presidenti precedenti, Askar Akiyev e Kurmanbek Bakiyev, mostrando che il Paese è unito.
Il referendum è avvenuto dopo due settimane di scontri fra gruppi etnici kirghisi e uzbeki, in cui sono morte centinaia di persone e oltre 400 mila uzbeki sono fuggiti.
Il coprifuoco imposto in alcune regioni del sud, dove sono avvenuti gli scontri, è stato tolto temporaneamente per permettere lo svolgimento del voto.
Diversi osservatori avevano messo in guardia dal tenere il referendum in una situazione così tesa, ma esso ha ottenuto il sostegno di Onu, Stati Uniti e Russia.
Nonostante ciò, il presidente russo Dimitri Medvedev ha dichiarato ieri che egli teme il referendum potrà creare ancora più divisione nel Paese e la nuova Costituzione rischia di attizzare l’estremismo.
Il “sì” al referendum permetterà la formazione di un nuovo governo che resterà in carica fino alle elezioni anticipate, previste a settembre. Rosa Otubayeva assumerà le funzioni di presidente fino alle elezioni presidenziali previste nell’ottobre 2011.

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22 giu 2010

kirghizistan

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