27 dic 2009

L'asterisco

Benvenuti ai partiti dell’amore nel paese degli attori, giocolieri e trasformisti.




Adombrato dalle sfolgoranti luci del GF, dove notoriamente si consumano gli intrecci più amati da larga parte della nostra società, nell’androne di un teatro meno seguito si provano altri copioni sull’amore e le sue naturali trasformazioni.


Chi avesse un minimo di pazienza nonché interesse, di scorrere gli ultimi anni delle testate dei principali giornali nazionali e internazionali, noterebbe il progressivo incremento di scritti dedicati a scandali politici. È vero che fenomeni degenerativi sono ampiamente presenti nelle pagine dei maggiori scrittori politici di epoche passate, come a dire che questo non costituisce novità, tuttavia dato che non vogliamo accogliere l’idea che la democrazia rappresentativa abbia come sua naturale infrastruttura la serie di scandali e machiavelliche macchinazioni, vorremmo credere a chi ci prospetta una più equa società a suon di trasformismi.


Questo processo( il trasformismo appunto), che è senza dubbio un meccanismo evolutivo, sembra farci ravvisare in embrione l’idea del miglioramento, da una parte in relazione ad un soggetto che si trasforma, e dall’altra in relazione al soggetto che trasforma un metodo, una tecnica, un modus.


Dobbiamo allora aspettarci una tale rivoluzione d’amore e di equilibrio che ponga le fondamenta per la costruzione di ponti destinati ad unire, in profondi legami, persone diverse? Percorsi che consentano alla collettività intera di lavorare alla realizzazione di una società più umana e più solidale?


Nutriamo la speranza che con le ultime candele natalizie non si consumino anche le aspettative di chi nonostante tutto continua a credere che un cambiamento reale, profondo e soprattutto durevole è possibile, ma solo adottando i principi dell’uguaglianza, della giustizia, del rispetto assoluto delle regole sociali, come deve essere in uno Stato di diritto.

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