31 dic 2009
Le conseguenze del disfacimento del blocco sovietico
27 dic 2009
L'asterisco
Benvenuti ai partiti dell’amore nel paese degli attori, giocolieri e trasformisti.
Adombrato dalle sfolgoranti luci del GF, dove notoriamente si consumano gli intrecci più amati da larga parte della nostra società, nell’androne di un teatro meno seguito si provano altri copioni sull’amore e le sue naturali trasformazioni.
Chi avesse un minimo di pazienza nonché interesse, di scorrere gli ultimi anni delle testate dei principali giornali nazionali e internazionali, noterebbe il progressivo incremento di scritti dedicati a scandali politici. È vero che fenomeni degenerativi sono ampiamente presenti nelle pagine dei maggiori scrittori politici di epoche passate, come a dire che questo non costituisce novità, tuttavia dato che non vogliamo accogliere l’idea che la democrazia rappresentativa abbia come sua naturale infrastruttura la serie di scandali e machiavelliche macchinazioni, vorremmo credere a chi ci prospetta una più equa società a suon di trasformismi.
Questo processo( il trasformismo appunto), che è senza dubbio un meccanismo evolutivo, sembra farci ravvisare in embrione l’idea del miglioramento, da una parte in relazione ad un soggetto che si trasforma, e dall’altra in relazione al soggetto che trasforma un metodo, una tecnica, un modus.
Dobbiamo allora aspettarci una tale rivoluzione d’amore e di equilibrio che ponga le fondamenta per la costruzione di ponti destinati ad unire, in profondi legami, persone diverse? Percorsi che consentano alla collettività intera di lavorare alla realizzazione di una società più umana e più solidale?
Nutriamo la speranza che con le ultime candele natalizie non si consumino anche le aspettative di chi nonostante tutto continua a credere che un cambiamento reale, profondo e soprattutto durevole è possibile, ma solo adottando i principi dell’uguaglianza, della giustizia, del rispetto assoluto delle regole sociali, come deve essere in uno Stato di diritto.
20 dic 2009
Buon Natale
Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo,
lassù; innanzi a un Presepe,
laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena;
eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori...
E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini,
eran deserte nella rigida notte.
E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie,da questa casa a quella,
per godere della raccolta festa degli altri;
mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:
- Buon Natale -
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18 dic 2009
L'asterisco
Ma è vero poi che l'amore vince sull'odio?
In Darfur pochi giorni or sono, alcuni bambini soldato sono stati condannati a morte.Qualche giorno fa in Pakistan l'esplosione di una bomba in un pub ha provocato una serie di morti e feriti, e ancora tante notizie come queste titolate dai vari giornali..... e Iran e Cecenia, e Medio Oriente.
In Italia non ci sono stragi di bombe, ma ci sono parole che sono altrettanto capaci di provocare una deflagrazione micidiale, e che riescono ad annientare l'altro.. facendoci dimenticare la ricchezza e l'unicità che invece l'altro possiede per il solo fatto di essere diverso da me.
Quanto è vero che l'amore vince sull'odio?
E' necessario intraprendere una nuova strada che preveda tappe alternative all'indifferenza, alla diffidenza, alla discriminazione per non coltivare l'odio rischiando poi di raccogliere solo violenza. E' urgente invece seminare i sentimenti dell'accoglienza, dell'inclusione della condivisione, mettendo da parte gli interessi dell'apparire, le ragioni che prevaricano per scopi personali, guardando possibilmente al bene comune con l'idea che la libertà è un diritto assoluto, perchè è proprio dell'uomo, l'uguaglianza è un diritto assoluto, perchè senza uguaglianza non esiste società. La sicurezza personale è un diritto assoluto, perchè agli occhi di ogni uomo, la sua libertà e la sua vita sono altrettante preziose di quelle di un altro. Questi tre diritti sono assoluti... solo se gli uomini sapranno adottare questi principi forse si potrà dire che l'amore vince sull'odio
14 dic 2009
dalla nascita alla caduta dell'Impero Russo. Quali conseguenze?
13 dic 2009
12 dic 2009
Sono una giornalista, un’inviata speciale del quotidiano moscovita «Novaja Gazeta», e questa è l’unica ragione per cui ho visto la guerra in Cecenia: sono stata mandata sul campo. E non perché fossi una corrispondente di guerra o conoscessi bene questo conflitto, ma al contrario, perché ero solo una «civile». l’idea del direttore della «Novaja Gazeta» era semplice: il mero fatto che io fossi una civile mi avrebbe permesso di comprendere l’esperienza della guerra più a fondo di chi, vivendo nelle città e nei villaggi ceceni, la subiva giorno dopo giorno. Tutto qui. E così sono tornata in Cecenia ogni mese, a partire dal luglio 1999, quando l’offensiva di Basaev nel Daghestan ha spinto fiumi di profughi via dai loro villaggi montani, scatenando il conflitto.
Ho viaggiato in lungo e in largo per tutto il Paese e visto tanta sofferenza; la cosa peggiore è che molte delle persone di cui ho scritto negli ultimi due anni e mezzo ora sono morte. È una guerra terribile; medievale, letteralmente, anche se la si combatte mentre il Ventesimo secolo scivola nel Ventunesimo, per giunta in Europa.
11 dic 2009
9 dic 2009
la guerra fredda